Amanda Lepore è una delle figure più eccentriche e straordinarie della cultura pop americana. È stata definita una “bambola vivente”, un’“icona della vita notturna” e una “donna che ha superato i confini del possibile”.
Nata nel corpo di un maschio, Amanda ha sentito fin da bambina di essere una ragazza. Già da adolescente ha iniziato a prendere ormoni e, all’età di 19 anni, ha subito un intervento di riassegnazione di genere, nonostante l’opposizione della famiglia.
Ma il suo percorso di trasformazione non si è fermato lì. Cercando di incarnare l’ideale di femminilità – ispirato alle dive glamour della vecchia Hollywood – Amanda si è sottoposta a numerosi interventi di chirurgia plastica che l’hanno resa irriconoscibile.
Ha aumentato il seno, fatto diverse rinoplastiche, rimosso alcune costole, corretto la linea della mandibola e degli zigomi, ingrandito le labbra in modo estremo, fatto lifting della fronte e delle sopracciglia, e ha usato più volte il botox.
Amanda ammette che il suo aspetto è una forma d’arte. Non voleva solo essere una donna bella – voleva incarnare un sogno, un ideale simile alle eroine dei cartoni animati e ai sex symbol del passato.
Molti l’hanno criticata, ma lei ha sempre risposto: “Lo faccio per me stessa. Io sono un’opera d’arte.”
Trasferitasi a New York, è presto diventata la musa del celebre fotografo David LaChapelle, comparendo in campagne pubblicitarie, sulle copertine di riviste, in film e videoclip musicali.
Il suo stile era provocante, audace e indimenticabile.