In una piccola città dell’India sono nati dei bambini davvero speciali — gemelli siamesi che oggi tutti conoscono come i fratelli Sahu.
I loro corpi sono uniti all’altezza dell’addome, hanno due gambe e quattro braccia. Ciascuno ha il proprio cuore, i propri polmoni e cervello, ma condividono lo stesso stomaco.
I medici, subito dopo la nascita, avevano avvertito la madre che i bambini avevano pochissime possibilità di sopravvivere. Ma il destino ha deciso diversamente.
Oggi i fratelli sono vivi, in salute e pieni di energia. Frequentano la scuola come tutti gli altri bambini, e a volte studiano anche meglio. Ogni giorno ci vanno in bicicletta, cercando di essere indipendenti e di non pesare sulla famiglia.
L’unica vera difficoltà è camminare. Avendo solo due gambe in due, è difficile sostenere il peso corporeo e muoversi richiede grande sforzo e coordinazione.
La società li accoglie in modi diversi. Alcuni li evitano, trovandoli inquietanti o incomprensibili. Altri, invece, ammirano il loro coraggio e vedono nei fratelli Sahu una manifestazione divina.
Alcuni addirittura li venerano, portando fiori e candele come se fossero santi.
I medici hanno proposto più volte un’operazione per separarli, ma sia i genitori che i fratelli hanno sempre rifiutato. Non riescono a immaginare la vita l’uno senza l’altro.
Inoltre, il rischio dell’intervento è troppo elevato: anche se in futuro decidessero di farlo, tra qualche anno sarebbe ormai troppo tardi — i tessuti e gli organi saranno talmente fusi da rendere impossibile un’operazione chirurgica.