«È come una bambina per me…» dice la nonna (Video)

Maria Yefimovna di Gorenka è ora una celebrità ucraina. Tutto grazie a una fotografia scattata da Oleg Pereverzev, che mostra una nonna che abbraccia il suo cane avvolto in una sciarpa.

Avvolse il suo animaletto in uno scialle per non spaventarlo, anche se lei stessa era molto spaventata. La donna non ha abbandonato il suo Bonia quando non c’era spazio per il passeggero a quattro zampe quando i russi sono stati evacuati dal bombardamento. Ora sta già pianificando come ristrutturare la sua casa e il piano principale è quello di piantare un orto. E Maria vuole che il suo villaggio natale si riprenda lentamente da quello che ha passato. Perché è ancora difficile per la gente del posto.

Quando la Russia venne da noi con la guerra, Gorenka era sotto tiro. I razzi letali dei Mascalzoni facevano volare la gente proprio nei loro cortili. Mia nonna ha avuto la possibilità di evacuare, ma ha deciso di restare. E insieme a Bonja si nascondeva nel seminterrato e si avvolgeva la testa con una sciarpa affinché il cagnolino non avesse paura e nulla le entrasse nelle orecchie.

«Era come una bambina per me. E mi è dispiaciuto molto per lei, non so dirvi quanto fosse intelligente. Quando c’è stato il botto è stato molto spaventoso. Quando si stava sbattendo mi ha dato la sua faccia e io ho pianto e lei ha leccato le mie lacrime».

La donna bacia amorevolmente Bonya sul naso, e ora insieme stanno imparando a vivere di nuovo in silenzio. Ma ci sono costantemente lacrime negli occhi di Maria. È molto preoccupata per suo nipote Alexander, che sta combattendo contro i russi nel Donbas, e sua moglie e sua figlia di 7 anni sono andate all’estero.

Ma la nonna è felice che la casa sia sopravvissuta, anche se le finestre sono state rotte e il tetto è crivellato di buchi.

A poco a poco la città sta rinascendo. Si pagano le pensioni e si consegnano gli aiuti umanitari. Si promette che il gas sarà fornito alla gente del posto oggi e domani. Le linee elettriche stanno cominciando ad essere riparate. Le squadre di riparazione stanno lavorando quasi 24 ore su 24. Ma la luce non sarà prima di giugno.

Maria Efimovna insieme a tutti aspetta le benedizioni della civiltà. E conta anche i giorni che mancano a maggio. E non perché ha un 80° anniversario, ma perché sta per piantare delle patate:

«Mi dispiace per la terra. Che sia una tale erbaccia? Non voglio!».

 

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