Il piccolo cucciolo si era allontanato dalla madre e si sentiva completamente solo e smarrito, così piangeva forte nell’erba. Quando Eugenia lo trovò, il cucciolo era impigliato nell’erba, lo tenne stretto, non permettendogli di muoversi, il bambino fece uno sforzo enorme, ma non riuscì a liberarsi. Avvertendo la presenza di un umano nelle vicinanze, il cucciolo si mise a piangere ancora più forte.
Il cucciolo era in condizioni terribili, le mosche gli erano piombate addosso, avevano già iniziato a deporre le uova in alcune zone ed erano persino riuscite a far schiudere le larve. La zampa posteriore era gravemente ferita, c’erano zone prive di pelle e le larve ne stavano approfittando. Eugenia non poteva abbandonare il bambino, così lo portò a casa, lo lavò e lo nutrì. Non sapendo cosa fare con il bambino, ci ha scritto chiedendo aiuto.
Siamo rimasti molto sorpresi nell’apprendere che il cucciolo aveva trascorso due giorni tra i cespugli eppure era sopravvissuto. Abbiamo chiesto alla ragazza di portare il cucciolo dal veterinario e dopo gli esami e le cure il cane, che si chiamava Chuck, è stato portato in un rifugio.
Come se non bastasse, steso a terra, il cucciolo ha preso un raffreddore e si è dissanguato con l’urina. Le zampe posteriori del cucciolo non funzionavano, il neurologo ha spiegato che questo era dovuto al fatto che l’erba aveva tirato troppo sul busto, danneggiando i nervi, ma col tempo la sua mobilità dovrebbe recuperare, basteranno le cure adeguate.
I primi giorni a Chucky sono state fatte diverse iniezioni al giorno, ma non ha reagito, non si è nemmeno svegliato quando gli è stato inserito l’ago. Dopo un po’, la sensibilità delle sue zampe cominciò a recuperare. Iniziava a tremare quando gli veniva somministrato l’ago e poi gridava forte, alla fine cercava persino di strisciare via dalla persona quando si accorgeva dell’ago.
Questi progressi sono molto incoraggianti e danno motivo di credere che presto Chakina inizierà a correre e le sue ferite saranno dimenticate.